







La gestualità immediata di Mascheretti, interpretando gli scatti fotografici di Emerson Fortunato con libertà espressiva, accompagna oltre il reale per affacciarsi direttamente sul sogno: non su come sia Alassio, ma come la si percepisca, la si interiorizzi, la si riconosca come propria. Le vicende e le volontà di Adelasia si sovrappongono a quelle dell’artista, che
attraverso l’antica leggenda narra le suggestioni del suo tempo, approcciandosi con una pittura densa di lirismo alla rappresentazione del suo luogo di origine. È il gesto, impetuoso come un improvviso vento che arrivi dal mare, a muovere i passi della principessa verso l’ignoto: la figurazione quasi si smarrisce nell’emozione, l’esteriorità si confonde con l’interiorità, il dialogo sulla bellezza si affaccia spontaneo. Sono la storia e la pittura a cercare le proprie origini e i propri significati ripercorrendo i passi di Adelasia, che diviene, nella poetica dell’artista, autoritratto e simbolo dell’umanità in perenne cammino. Una leggera grafia traccia sulle tele impressioni narrative che annullano i confini tra presente e passato, collocandole in una dimensione ideale e armonica; lo spazio pittorico resta vivo e reale come la natura stessa, animato da ritmi interni che mantengono intatto lo spirito dell’artista, in continua e incessante ricerca. La performance inaugurale “Beat Art Concept” apre e chiude una riflessione sulla ciclicità della vita e la continua possibilità di rinascita: il mito si annulla per divenire eterno.